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Cittadino libero e in movimento

Il Paradosso dell'”Effetto Paradosso”

L’Istituto Superiore della Sanità il 27 novembre ha diffuso l’aggiornamento nazionale del 24 novembre in merito alla situazione della “Epidemia COVID-19”. A pagina 21 del bollettino in questione, è riportata la seguente tabella:

https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/bollettino/Bollettino-sorveglianza-integrata-COVID-19_24-novembre-2021.pdf

Per potere analizzare questi dati occorrere specificare svariati dettagli. Ad esempio, come l’Istituto Superiore della Sanità decida in quale categoria debba rientrare ogni singolo caso: è fondamentale, poiché è con i dati, e soprattutto con le date, che diviene possibile creare narrazioni fantasiose come quella attuale. La tabella in questione raccoglie dati MENSILI, ma ISS stessa scrive che sta raffrontando aggregati riferiti a periodi diversi, per i diversi stadi della “malattia”: le “diagnosi” tra il 22/10 e il 21/11, i “ricoveri” e le “terapie intensive” tra il 15/10 e il 14/11, i “decessi” dal 1° al 31/10.

Non solo! A pagina 15 e 16 del bollettino, ISS ci informa che: “Al fine di analizzare la distribuzione dei casi per stato vaccinale e l’efficacia del vaccino si definiscono come:
casi non vaccinati: tutti i casi notificati con una diagnosi confermata di infezione da virus SARS-CoV-2 che

a) non hanno ricevuto alcuna dose di vaccino, oppure
b) sono stati vaccinati con prima o mono dose nei 14 giorni precedenti la diagnosi stessa, ovvero prima del tempo necessario per sviluppare una risposta immunitaria almeno parziale al vaccino
casi con ciclo incompleto di vaccinazione: tutti i casi notificati con una diagnosi confermata di infezione da virus SARS-CoV-2

a) avvenuta almeno 14 giorni dopo la somministrazione della prima dose, in soggetti che hanno ricevuto un vaccino che prevede un ciclo vaccinale a due dosi (vaccini Pfizer-BioNtech, Moderna e Vaxzevria)
b) avvenuta entro 14 giorni dalla somministrazione della seconda dose. Si ricorda che un ciclo di vaccinazione incompleto fornisce una protezione inferiore rispetto ad un ciclo di vaccinazione completo.
casi con ciclo completo di vaccinazione: tutti i casi notificati con una diagnosi confermata di infezione da virus SARS-CoV2 dopo almeno 14 giorni dal completamento del ciclo vaccinale (14 giorni dalla somministrazione della seconda dose per i vaccini Pfizer-BioNtech, Moderna e Vaxzevria o 14 giorni dalla
somministrazione dell’unica dose per il vaccino Janssen/Johnson&Johnson).
I dati dunque hanno anche un altro differimento temporale di due settimane tra le varie categorie (non vaccinati, vaccinati 1a, 2a e “booster”): chi ha ricevuto il 1° di ottobre la prima dose, non verrà considerato un “vaccinato” fino a 14 giorni dopo l’inoculazione della seconda dose, ovvero cinque settimane dopo, o più.

La disomogeneità di tali informazioni è resa ancora più evidente se si considerano i dati aggiornati al 5 ottobre in merito alle mediane dei tempi di ricovero dei pazienti deceduti, forniti sempre da ISS.

Negli ultimi sei mesi, tra l’insorgenza dei sintomi e l’eventuale decesso, passano dai 15 ai 18 giorni: in media 16.

Ciò significa che tra le 449 persone morte ad ottobre tra i “non vaccinati” della tabella, alcune si sono ammalate a settembre. Tra queste ci possono essere anche soggetti che avevano già ricevuto la prima dose, ma risultati positivi prima che fossero passati i 14 giorni di “attivazione”. Dunque nella casella relativa ai “decessi non vaccinati” di ottobre possono rientrare persone che avevano ricevuto la prima dose addirittura nella prima metà di settembre. Tenuto presente ciò, pare evidente quanto l’esistenza della categoria “vaccinati con ciclo incompleto” sia matematicamente irrilevante: tra prima e seconda dose sono previste 3 settimane di attesa, di cui due rientrano nel citato “slittamento di categoria” tra un’inoculazione e l’altra. Togliendo i giorni intercorrenti tra diagnosi/sintomi e decesso, anche alcuni di questi casi possono esser riferiti a settembre. D’altra parte, un “non vaccinato con diagnosi”, computato tra ottobre e novembre, potrebbe morire o guarire a dicembre. Quasi 3 mesi di scostamento, tra i dati.

Qui dunque non ci si può appellare ad alcun “effetto paradosso”: vi sono dati eterogenei difficili (se non impossibili) da comparare fintanto non verranno assorbiti gli effetti dell’audace ricatto governativo che ha imposto degli obblighi vaccinali e l’introduzione di strumenti coercitivi come il lasciapassare verde.

A dimostrazione, si prenda un altro bollettino, quello del 18 settembre: i “non vaccinati” ammontavano a 10.942.694 persone, 4.426.185 i “vaccinati incompleti”, per un totale di 15.368.879.
Il 6 di novembre erano 7.586.013 i non vaccinati, 2.222.672 gli “incompleti”, per un totale di 9.808.685 persone. Una differenza di 5.560.194.
Nonostante le coercizioni legate prima alla scuola, alla sanità e poi all’intero mondo del lavoro con la misura scattata il 15 ottobre, “solo” 3.356.681 persone tra settembre e il 6 novembre, sono quelle che hanno ceduto alla prima dose, di fatto imposta col ricatto introducendo svariati obblighi incostituzionali.

https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/bollettino/Bollettino-sorveglianza-integrata-COVID-19_6-ottobre-2021.pdf

Un altro aspetto da considerare: chi sono i “non vaccinati”? “tutti i casi notificati con una diagnosi confermata di infezione da virus SARS-CoV-2 che a) non hanno ricevuto alcuna dose di vaccino” .
Tra questi, tutti coloro che a causa di altre patologie ne sono esentati: altro dato che non pare esser preso in considerazione. Quanti, soprattutto in terapia intensiva o deceduti, erano gli esenti da vaccinazioni ma risultati positivi? Avevano sintomi covid, o erano lì per le loro patologie?

Si è dunque fin qui visto come il bollettino pubblicato il 27 novembre di fatto non permetta di fare alcuna valutazione statistica valida, per mancanza di elementi e disomogeneità di altri. Ma non basta: manca un elemento basilare, che però è stato possibile recuperare. Il numero dei tamponi giornalieri.

Nell’immagine sottostante sono evidenziati con i colori i periodi di riferimento del bollettino emesso il 27 novembre da ISS, già citato. In verde la data di rilevamento del totale “popolazione” preso a campione (età vaccinabile), il 6 novembre. In grigio i giorni presi in considerazione per le “diagnosi” di Covid. In rosso i periodi di riferimento per “ospedalizzazioni” e “terapie intensive”. In blu, il periodo in cui si sono registrati i 1.020 decessi “Covid”. La riga “N. tamponi giornalieri”, ha come linea di demarcazione l’entrata in vigore dell’incostituzionale “lasciapassare verde”: dal 15 ottobre, evidenziati in giallo.

Fonti: ISS e https://statistichecoronavirus.it/coronavirus-italia/dettaglio-tamponi/

Il paradosso dell’effetto paradosso: dal 15 ottobre i tamponi sono di fatto raddoppiati, in seguito all’entrata in vigore del vile ricatto. Dal 15 ottobre, ogni due giorni i non vaccinati sono obbligati a verificare la positività, rastrellando il fondo del barile soprattutto in tema di asintomatici, che vanno ad alimentare il calderone dei “positivi”, in maniera asimmetrica. Non esiste alcun “effetto paradosso”, il quale potrebbe verificarsi solo a parità di condizioni, ovvero le medesime percentuali di tamponi fra i due campioni di popolazione. Al 2 dicembre, GIMBE dice esserci in Italia 350 persone positive ogni 100mila abitanti. Con punte da 700mila tamponi al giorno, in maggior parte eseguiti su uno specifico 15%ca di popolazione, non vaccinata.

Senza sapere, si ribadisce, quanti sono gli esenti da vaccinazione per altre patologie: pazienti fragili che in termini assoluti fanno la differenza, in categorie come Terapie intensive e Decessi. In Italia ad esempio si avevano in media ogni giorno 450 decessi per tumori e 600 per problemi cardiovascolari: quanti fra questi 30mila decessi mensili sono risultati positivi, seppur senza sintomi da Covid19? Quanti ricoverati in ospedale o in strutture sanitarie, tra medici, infermieri e altri malati, risultano poi facilmente positivi?

Senza queste informazioni (numero tamponi effettuati per ogni singola categoria, raffronti tra medesimi periodi temporali, colonna a parte per i non vaccinati esenti), l’unico dato certo che emerge da questa tabella, è l’inefficacia di un farmaco sperimentale che doveva garantire l’immunizzazione e il ritorno alla normalità con al massimo due dosi. Nessuno scienziato però oggi, se non da salotto televisivo, ormai parla più di immunizzazione, ma di semplice “protezione” da forme gravi. E anche questo ancora tutto da dimostrare: certo è che in un anno si è arrivati alla terza dose per i cosiddetti vaccini mRna, alla seconda per quelli “oneshot” (“twoshot”, almeno) e nonostante questo avvengono molti ricoveri e decessi “Covid”. Più della metà, nonostante i numeri del campione “non vaccinati” siano sovrastimati statisticamente dall’eccesso di tamponi. Certo è, inoltre, che il peso statistico di chi non può vaccinarsi per problemi di salute, aumenta con il diminuire del numero complessivo dei non vaccinati.

Per concludere, qualche grafico, ricordandosi che ad agosto è partito il primo prototipo di lasciapassare verde, il 15 ottobre la nuova release.

Confrontiamo ancora.

https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_3133_allegato.pdf

L’unico paradosso, è ostinarsi a non voler prendere atto della realtà, seppur quella descritta è indubbiamente “una”, realtà: la mia, e mia soltanto, parte di verità.

03/12/2021 Posted by | behsalute, Casta, Diritti, Giustizia, Mafie, salute, sanità, Uncategorized | , , , | Lascia un commento

Min. Lamorgese e Piazza Del Popolo – NoGreenPass

Ministro degli INTERNI D.ssa Lamorgese, Roma, 13 ottobre 2021.

https://www.youtube.com/watch?v=aCEJ14qFZ30

Desidero, prima di entrare nel merito della risposta, associarmi all’unanime condanna che è stata espressa su tali gravi episodi di violenza, che hanno turbato l’opinione pubblica ed esprimere la piena solidarietà alla CGIL, per il vile assalto perpetrato alla sua sede. Allo stesso modo, ribadisco la piena solidarietà alle Forze di polizia e soprattutto ai 38 operatori rimasti feriti in quei frangenti drammatici, per respingere i più facinorosi e contenere la furia devastatrice, che avrebbe potuto determinare conseguenze ancora più gravi“.

Riguardo alla dinamica dei fatti (…) Gli elementi già acquisiti consentono di focalizzare la figura di Giuliano Castellino, il quale, anche in tale circostanza, si è evidenziato per un deciso protagonismo, rilevatosi soprattutto in occasione del suo intervento in Piazza del Popolo, allorché ha preso la parola, facendo riferimento alla volontà di indirizzare il corteo verso la sede della CGIL. Giuliano Castellino è destinatario di Daspo, della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, integrato da restrizioni alla mobilità dalle ore 6,30 della mattina, e comunque ha un divieto di mobilità dalle 21 in poi. Tuttavia, la scelta di procedere coattivamente, nell’immediatezza, nei suoi confronti non è stata ritenuta percorribile da parte delle autorità di pubblica sicurezza e da parte dei responsabili dei servizi di sicurezza che erano nella piazza, nella considerazione che un intervento coercitivo, eseguito in un contesto di particolare eccitazione e affollamento, presentava l’evidente rischio di provocare reazioni violente da parte dell’interessato e dei suoi numerosi sodali, con la conseguente degenerazione della situazione dell’ordine pubblico. La condotta di Castellino, evidenziatasi in seguito, anche in occasione dell’assalto alla sede della CGIL, ne ha portato poi all’arresto in flagranza differita, insieme ad altri esponenti di Forza Nuova e a facinorosi e la sua posizione è attualmente al vaglio della magistratura inquirente, per le gravissime contestazioni che gli sono state mosse. Preciso, peraltro, che il Castellino è stato oggetto, nel tempo, di diverse segnalazioni all’autorità giudiziaria, per le violazioni delle prescrizioni sul regime di sorveglianza speciale“.

Or dunque, pare evidente che questo Castellino fosse un personaggio ben noto. Avendo personalmente avuto a che fare con la Digos in svariate occasioni, è impensabile che non fosse tenuto sempre sotto controllo. Eppure né prima né dopo l’annuncio si procede al suo fermo. Verrà arrestato “in flagranza differita” (esiste davvero??): con comodo, mi raccomando.

Non solo non viene fermato subito, ma nessuno pare abbia ritenuto opportuno mandare un cordone di sicurezza a tutela della sede CGIL, visto il profilo del personaggio e di chi aveva intorno a sé: gente talmente sconosciuta alla Digos, da risalire addirittura ai Nuclei Armati Rivoluzionari (1977-’81). Non dico portare lì uno dei blindati con idrante (quelli erano occupatissimi con famiglie di pacifici e normalissimi cittadini), ma almeno qualche agente, diamine, come deterrente!

Capisco, signora Ministro, l’esigenza della sua premessa: senza l’inganno di una “furia devastatrice”, come si poteva poi ammettere di avere fallito totalmente il proprio compito? Tra l’altro le immagini parlano chiaro. Sul canale Local Team di Youtube sono ancora presenti tutti i video della giornata, e le uniche immagini che si avvicinano alla “furia devastatrice” sono quelle presso la CGIL, dove tra qualche esibizionista che davanti a migliaia di telefonini in diretta si è messo a spaccare le videocamere di sorveglianza (sic!), vi erano personaggi incappucciati, a mio modesto parere ben avvezzi ai pestaggi, che con le loro condotte hanno innescato i tafferugli dolorosi per l’animo, e per la salute.

Con queste premesse e appurato che le responsabilità dell’occupazione della CGIL ricadono sul Suo Ministero, rimangono altre questioni in sospeso e che sono convinto lì resteranno: insabbiate per sempre nei magheggi di carte e scartoffie.

La prima riguarda quello che oramai, nonostante i tentativi di depistaggio media/social, è stato appurato essere un uomo delle forze dell’ordine: quello in maglietta e mascherina chirurgica visto prima tenere sotto controllo una strana scena che riguardava lo spostamento di camionette della polizia, e poi riempire di botte un cittadino, davanti (o meglio sotto) al naso di almeno una decina di agenti, prima di trascinarlo praticamente per i capelli verso le camionette, uscendo dalla inquadratura della videocamera, e spero dalla polizia, per sempre. Non so quale di questi due scenari mi scuote maggiormente: svariati agenti che permettono a uno sconosciuto di pestare un altro uomo, o svariati agenti che lo permettono a “uno di loro”, in servizio o meno. Io ho ovviamente le mie teorie maturate dalla mia esperienza, ma cerco risposte, e quindi chiedo a Lei Ministro, di voler rendere pubbliche le testimonianze degli agenti presenti al pestaggio affinché diano spiegazioni sul loro comportamento, oltre a farci sapere se l’uomo costituitosi è stato sottoposto a indagine, onde appurare se non abbia adempiuto sotto ordini superiori.

La seconda questione riguarda un video girato da uno dei manifestanti che ritrae la sua entrata nella sede della CGIL, poco dopo l’apertura delle porte. Riprendendo qua e là, ha inquadrato almeno tre uomini che sembrano esser entrati tra i primi, visto che apparentemente stavano finendo di cambiarsi gli abiti. Perché? Chi sono questi tre? E’ stato accertato chi è stato ad aprire/sfondare le porte? Chi, se non premeditatamente si porta degli abiti di ricambio, per andare in una manifestazione pacifica?

A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca, e io non vorrei che oltre alla pessima figura fatta in questa occasione, qualcuno possa ipotizzare ulteriori coinvolgimenti di altri agenti in situazioni poco dignitose.

https://youtu.be/tfwcO4VphXA?t=28

14/10/2021 Posted by | Casta, Mafie, salute, sanità, Uncategorized | , , , , , | Lascia un commento

Ignoti Assange all’italiana minacciati dalla giustizia

Al solito, questa storia nasce già vecchia. Parole destinate a perdersi nei meandri dell’invisibile, mescolate a altri bit di energia accumulata e trasformata, in un ciclo infinito, come il tempo. Energia, che comunque da qualche parte arriva, prima e dopo, in una continua evoluzione.

Era il 2017: qualcuno decide di mandare un messaggio, un “pizzino” e smuovere alcune acque a lui gradite.

E’ così, non per un caso, che due giornalisti pubblicano su due giornali articoli contenenti informazioni trapelate da documenti riservati. Informazioni riguardanti i conti correnti intrattenuti dai servizi segreti italiani, presso uno sportello bancario a Roma di Banca Nuova. Una banca di origine siciliana, che Zonin scelse di inserire nel gruppo della sua Popolare di Vicenza. Sì, esatto, quella BPVI che venne anch’essa spolpata (o meglio, utilizzata come tutte le altre) per arricchire pochi soggetti, a danno della collettività, nel silenzio generale di magistratura, ispettori di Bankitalia e politica, che di fatto lasciarono che la rapina si compisse “a norma di prescrizione“.

Un balzello ancora più indietro: 2014. Il giornalista Udo Ulfkotte confessa al mondo la prassi, sospettata ma mai accertata, che i vari servizi di intelligence pagassero i giornalisti per raccontare le loro verità. Nelle sue parole si legge il senso di colpa. Ma cosa c’entra il giornalista tedesco, con i due giornalisti italiani? Direi niente. Direi.

<<Tra i beneficiari dei versamenti – dal 2009 al 2013 – si riscontrano i nomi di contabili del ministero dell’Interno, … personale della protezione civile e del dipartimento Vigili del fuoco e funzionari del Consiglio superiore della magistratura; nelle transazioni sembrerebbero coinvolti altresì avvocati, dirigenti medico-ospedalieri, vertici di autorità portuali e di istituzioni musicali siciliane. In particolar modo si apprende che tra i beneficiari ci siano anche «(…) giovani autori e registi di fortunatissimi programmi di infotainment di tv nazionali private, conduttori di trasmissioni di successo sulla radio pubblica, fumettisti vicini al mondo dei centri sociali. Ma soprattutto i vertici dell’intelligence italiana, dotati di poteri di firma sui conti, e alti funzionari territoriali dei Servizi e delle forze dell’ordine: ufficiali dei Carabinieri con ruoli in sedi estere, ispettori della Polizia di Stato coinvolti nel processo dell’Utri del 2001, dirigenti dell’ex centro Sisde di Palermo già noti alle cronache per vicende seguite all’arresto di Totò Riina. C’è pure un anziano parente del “capo dei capi” di Cosa Nostra (o qualcuno con lo stesso nome).»>> (Atto Camera 3-03398).

Zonin attualmente se la gode felicemente, al riparo dei rischi della galera grazie alla citata prescrizione: difficile immaginare come mai le indagini siano partite tardi, e i processi andati tanto per le lunghe.
Davvero difficile, viste le sarcastiche premesse.

Chi rischia invece di finire in galera, sono i due giornalisti. Queste le parole di Borzi su FB, il 10 dicembre scorso: “Il 22 aprile 2021, con rito abbreviato, io e il collega Francesco Bonazzi saremo processati per il reato di violazione di segreto di Stato in relazione ai nostri articoli pubblicati a novembre 2017 su #IlSole24Ore e #LaVerità sui conti dei #servizi segreti a #BancaNuova, controllata siciliana del gruppo #Banca#Popolare di #Vicenza#BPVi. Lo ha deciso oggi il giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di #Roma. Non smetterò MAI di ribadire che sono innocente, non avendo MAI commesso il reato per il quale sono imputato. Non smetterò MAI di ribadire che le indagini a nostro carico sono state condotte violando decenni di giurisprudenza costante della Corte Europea dei diritti dell’uomo (#Cedu) che vieta da decenni agli inquirenti di sequestrare ai #giornalisti i loro archivi per cercare di risalire alle loro fonti. Questa inchiesta non solo è una palese violazione dei diritti del #giornalismo e un vulnus alla libertà di stampa prevista dall’#Articolo21 della #Costituzione ma è un avvertimento a tutti coloro che fanno cronaca. Chiedo a tutti i giornalisti italiani, alla #Fnsi, all’Ordine dei Giornalisti #OdG, ad Articolo 21 e a tutti coloro che hanno a cuore la democrazia e la libertà di sostenerci nella nostra lotta per ribadire il diritto dei giornalisti a informare e dei cittadini a ottenere l’#informazione. DIFFONDETE!

Qualcuno, ci prova. In Senato è stata presentata una nuova interrogazione: chissà quanti altri pretenderanno di vederci chiaro, e cominceranno a difendere una professione, quella giornalistica, mai stata a livelli così deprecabili.

Una cosa è certa: l’illusione chiamata democrazia non è mai stata più evidente di così, per chi ha occhi per vedere e orecchie per intendere. Su ogni fronte.

05/01/2021 Posted by | Diritti, Giustizia, Informazione, Uncategorized | , , , , , , , , | Lascia un commento

Domande su referendum e legge elettorale

Perché nessun massmedia ha mai reso noto che la proposta di legge per il taglio dei parlamentari era stata depositata da Quagliarello (Forza Italia), prima, e da Calderoli (Lega), subito dopo? (AS214, AS515, AS805)

Perché nessun massmedia, solitamente pronti al linciaggio mediatico per una buca per le vie di Roma, ha sottolineato che il taglio dei parlamentari nella storia di M5S è apparso solo a dicembre 2017, in una votazione su Rousseau dove arrivò 7°, senza essere incluso nel programma depositato presso il Viminale, unico reperibile online? (Rousseau, Min.Interni)

https://elezioni.interno.gov.it/referendum/scrutini/20200920/scrutiniFI01

Perché nessun massmedia, sempre lapidari per un povero congiuntivo errato, ha rilevato che nelle 7 regioni chiamate alle urne i voti di M5S parrebbero non aver fatto alcuna differenza in termini di vittoria del Sì?

Perché nessun massmedia (neppure gli “influencer” che si dipingono come vicini al movimento), ha fatto presente che il famigerato “Rosatellum” in realtà è nato da una proposta di legge presentata a prima firma da Toninelli per il M5S nel 2014, totalmente poi snaturata nonostante il 27% ottenuto a marzo 2013? (AC2532)

Perché nessun massmedia ha mai fatto presente la strana anomalia / coincidenza che solo adesso, dopo il referendum, ci stiamo approntando a discutere un’altra proposta di legge presentata da M5S (“Brescellum”) che possiede ormai solo poco più del 30% dei seggi parlamentari? (AC2329)

23/09/2020 Posted by | Casta, Informazione, Uncategorized | , , , , , , , , , , , , , , , | 1 commento

Referendum Costituzionale 2020 visto da un Grillino – #FiatoSulCollo

«… la democrazia diretta, resa possibile dalla Rete, non è relativa soltanto alle consultazioni popolari, ma a una nuova centralità del cittadino nella società. Le organizzazioni politiche e sociali attuali saranno destrutturate, alcune scompariranno. La democrazia rappresentativa, per delega, perderà significato. È una rivoluzione prima culturale che tecnologica, per questo, spesso, non viene capita o viene banalizzata […] …gli eletti devono comportarsi da portavoce, il loro compito è sviluppare il programma elettorale e mantenere gli impegni presi con chi li ha votati. Ogni collegio elettorale dovrebbe essere in grado di sfiduciare e quindi di far dimettere il parlamentare che si sottrae ai suoi obblighi in ogni momento attraverso referendum locali». Un sistema di democrazia diretta implica modifiche sostanziali della Costituzione, quali? «Le più immediate sono il referendum propositivo senza quorum, l’obbligatorietà della discussione parlamentare delle leggi di iniziativa popolare, l’elezione diretta del candidato che deve essere residente nel collegio dove si presenta, l’abolizione del voto segreto, l’introduzione del vincolo di mandato. È necessario rivedere l’architettura costituzionale nel suo complesso in funzione della democrazia diretta […] La selezione deve essere fatta ‘dal basso’, dai cittadini, che propongono le persone più adatte e di cui conoscono la storia e le competenze. Va considerato che il concetto di leadership è estraneo alla democrazia diretta. I movimenti di democrazia diretta rifiutano il concetto di leader […] La trasparenza è uno dei princìpi di Internet e credo diventerà in futuro obbligatoria per qualunque governo o organizzazione. Non è corretto che qualcuno decida per i cittadini in base a logiche imperscrutabili e senza renderne conto. Il parlamentare o il presidente del Consiglio è un dipendente dei cittadini, non può sottrarsi al loro controllo, in caso contrario non si può parlare di democrazia diretta e forse neppure di democrazia». Gianroberto Casaleggio, 23 giugno 2013 (intervista al Corriere della Sera)

Il 7 febbraio 2019, sotto il primo Governo Conte (M5S – Lega), il Senato approva il Disegno di Legge n. 214 a prima firma Quagliarello (Forza Italia), al quale sono stati unificati i testi dei successivi PdL n.515 (firmatario Calderoli, Lega Salvini) e PdL n. 805 (firmatario Patuanelli, M5S), inerenti la modifica di 3 articoli costituzionali. Tale intervento verrà poi sempre sommariamente indicato come “riduzione del numero dei parlamentari”. La votazione si concluse con 185 voti favorevoli e 54 contrari, con presenti in aula 244 senatori su 319 (assente il 23%). A favore della riforma i voti di M5S, Lega, Forza Italia e Fratelli di Italia, contrari Partito Democratico e Liberi E Uguali. Il voto successivo, avvenuto alla Camera il 9 maggio vide presenti solo 422 Deputati dei 630 eletti (33% assente, un terzo), e fu approvata con soli 310 voti favorevoli: contrari il 100% di PD e LEU. Al secondo passaggio in Senato l’11 luglio 2019, i votanti scesero a 230 su 319 (28% assenti), e venne approvata con 180 favorevoli: M5S, Lega, FdI e solo un paio di FI.

L’8 ottobre 2019, questa volta sotto il governo Conte Bis (M5S-PD), la Camera dei Deputati approva in via definitiva il Disegno di Legge. Su 630 Deputati, presenti ve ne erano 569 (presente il 91%!), di questi 553 favorevoli: praticamente un voto unanime.

E’ un dato oggettivo: il taglio dei parlamentari fu proposto in primis da Quagliarello, e solo dopo, inspiegabilmente, fatto proprio anche da M5S che fin dal primo voto in Senato tentò, purtroppo riuscendoci, di intestarsela come una propria vittoria. Legge che poi a sorpresa e all’improvviso è stata voluta dall’intero Parlamento.

Sempre in tema di dati oggettivi, le provincie autonome di Trento e Bolzano, che contano in totale 1.074.753 abitanti, avranno ben 6 senatori: uno ogni 171 mila abitanti, contro una media nazionale intorno a 1 ogni 300mila. A fronte di una precedente rappresentatività più omogenea (a esclusione della Basilicata, e qualcuno dovrebbe chiedersi “perché?”), la nuova distribuzione penalizza molte regioni, Calabria e Sardegna in testa. Ma solo al Senato, dove sul numero ridotto di eletti queste differenze pesano molto in termini di percentuali, se vi si aggiungono i senatori a vita, nominati anch’essi.

Altro dato oggettivo che fa storcere il naso ai più, è che Berlusconi era soltanto la tessera n. 1.816 della P2 (Piano di Rinascita Democratica) e i nominativi dei predecessori o successori, introvabile. Per non affidarsi a Wikipedia, esiste anche un documento ufficiale del Senato dove poter verificare di persona come, tra gli altri obiettivi (molti già raggiunti e pochi altri impediti solo grazie ai voti referendari passati), nel suo programma per il controllo del Paese da parte di questa “élite” era compreso appunto il taglio dei parlamentari. Incuranti del fatto che tale “vecchio” piano in effetti non è mai stato più vicino al realizzarsi di oggi, in molti deridono questo accostamento ritenendolo “obsoleto”: salvo poi impunemente estrarre dal cilindro le parole di Nilde Iotti del 1984! Parole queste sì abilmente e totalmente decontestualizzate: nel 1984 il Parlamento rispettava la Costituzione ed era eletto in via esclusivamente Proporzionale, con preferenze; esistevano le provincie elette e non nominate (qui una interessante disanima), e tutta una serie di garanzie meno note minuziosamente smantellate nei decenni successivi.

Ultimo dato oggettivo:

questa riforma NON E’ MAI STATA una battaglia “storica” del MoVimento 5 Stelle. MAI. Le parole in apertura di Gianroberto Casaleggio lo testimoniano.

Con la separazione di “Beppegrillo.it” dal simbolo, accedere al database “storico” del mitico Blog su cui noi GRILLINI siamo cresciuti, è diventato difficile e molte pagine, posts, battaglie, sono scomparse, eliminando purtroppo una gran fetta delle nostre origini: ma molte tracce, oltre all’intervista citata, sono rimaste, la rete difficilmente dimentica.

Ottobre 2009: in questo post si parla del programma del “neonato M5S”, in cui si menzionano le vere battaglie storiche in tema parlamentare, ovvero “massimo 2 mandati” e “abolizione di ogni privilegio“, “divieto di cumulo di cariche” o “divieto di esercitare un’altra professione durante il mandato! Cazzo” (testuali parole). E in tema di democrazia diretta: “Obbligatorietà della discussione parlamentare, delle leggi popolari“. Il link al programma completo non funziona più, ma è evidente come non si menzioni mai il numero dei parlamentari. Alle elezioni politiche del 2013 è stato depositato praticamente il medesimo Programma “Stato e cittadini”: ancora nessuna menzione, ma conferma di tutt’altre battaglie, quelle sì, “storiche”.

Meritano un ripasso alcuni altri cavalli di battaglia, per i neofiti di oggi che ignorano le origini: il “Parlamento Pulito” che sfociò nel primo storico Vaffanculo-Day; o l’attacco alla casta dei “giornalai”, con l’abolizione dell’albo giornalisti pretesa in occasione del Secondo V-day. “Giornalisti” che ancora oggi mentono sapendo di mentire, intoccabili e ricattati allo stesso tempo dal proprio “Ordine” di mussoliniana memoria, dove nel tempo il “duopolio” denunciato da Beppe, è diventato un vero e proprio monopolio dove ancora oggi se la cantano e se la suonano a loro piacimento. Nel terzo V-day (#Oltre) di Genova le parole chiave erano “Dobbiamo andare oltre. Andare al governo e liberarci di questi incapaci predatori che hanno spolpato l’Italia negli ultimi vent’anni. Non si salva nessuno, politici, grandi industriali, giornalisti, burocrati, banchieri. Queste persone hanno fatto fallire il Paese e ancora si presentano all’opinione pubblica facendo passerella. Bisogna andare oltre. Oltre la finanza. Oltre i partiti. Oltre le Istituzioni malate. Oltre un’informazione disgustosa. Oltre questa Europa senza capo né coda.”. I “neretti” sono quelli originali del post. il V-day di Genova è divenuto famoso anche per l’inizio della campagna #Fuoridalleuro: la quale non si può dichiarare storica in quanto durò giusto circa un anno, prima di essere smantellata, non si sa per volontà di chi, ignorando decine, forse centinaia di migliaia di firme raccolte.

La mia personale battaglia preferita, neanche a dirlo, era senza dubbio quella del #FiatoSulCollo e di conseguenza la pretesa di TRASPARENZA. Per me lo restano tutt’oggi: d’altronde era mia la faccia (a volte anche il c..o) nei consigli municipali o nelle piazze o nei banchetti, financo davanti ai familiari.

La prima volta, dopo la nascita del MoVimento 5 Stelle avvenuta il 4 ottobre 2009, in cui si menziona il taglio dei parlamentari, è nel dicembre 2017 quando compare tra le opzioni offerte agli iscritti al MoVimento in tema di “Riforme Costituzionali”, in vista delle elezioni politiche 2018. Riforma che arrivò solo SETTIMA, dietro a ben 6 riforme “STORICHE” che ancora oggi attendono (piena) attuazione:

  1. Riduzione delle indennità parlamentari e abolizione dei vitalizi – voti 10186
  2. Vincolo di mandato – 6377
  3. Tetto massimo di due mandati parlamentari – 5000
  4. Modifica delle immunità parlamentari – 4536
  5. Abolizione del pareggio di bilancio e referendum obbligatori sulle modifiche dei Trattati Ue – 3702
  6. Introduzione di referendum propositivi e senza quorum – 3582
  7. Riduzione del numero dei parlamentari – 2599 !?!?!?!
  8. Abolizione del Cnel e delle Province – 1572
  9. Cittadinanza digitale – 810
  10. Abbassamento dell’età per votare e per candidarsi – 421

Votazione che poi si è tradotta chissà come nel programma depositato al Quirinale prima delle elezioni, dove comunque il taglio dei parlamentari non viene menzionato: come neppure l’abolizione del pareggio di bilancio, l’introduzione del “Vincolo di mandato” e dei “Referendum propositivi senza quorum” (nelle battaglie locali poi divenuti “Referendum Deliberativi senza quorum“). Violando il principio che vede gli iscritti decidere quali battaglie i “portavoce” dovrebbero fare come proprie (vincolo di mandato), è stato presentato un programma diverso da quello votato e per di più non contenente le citate vere battaglie storiche legate alla DEMOCRAZIA DIRETTA.

Qualcuno si difende rifacendosi ad un “programma elettorale esteso” (al contrario di quello depositato che sarebbe in “forma ridotta”) nel quale il taglio dei parlamentari sarebbe incluso: ma dopo svariate ricerche e diverse richieste di fornirmene un link o una copia, ancora tale “estensione” resta una leggenda, la cui eventuale esistenza resterebbe comunque incompatibile con le votazioni e le battaglie fin qui ben documentate. Battaglie storiche come “trasparenza” e “onestà”: decidere sotto banco una riforma costituzionale non decisa dalla base, è una gravissima violazione delle promesse fatte. Difendere tale scelta del tutto autonoma dei nostri dipendenti, mentendo ai propri elettori e all’Italia intera spacciandola come “battaglia storica”, è deplorevole. Personalmente lo ritengo un insulto alla memoria di Gianroberto Casaleggio, se vi si aggiunge che la legge elettorale è stata messa in discussione solo DOPO aver votato questa riforma, e che vedrà la luce SOLO DOPO l’esito del referendum. Attualmente il MoVimento 5 Stelle di cui faccio parte, conta il 30,9% dei seggi parlamentari. Credere che la CASTA con il suo 69% permetterà a noi minoranza di decidere la legge elettorale è da ingenui: sul tavolo oggi ci sono sbarramenti al 5% e listini bloccati da noi odiati, e non abbiamo i numeri per reintrodurre le preferenze. Democrazia diretta e rappresentatività abolite, per mano nostra!

<<Ci dispiace per il Pd ma non c’è più tempo. Il M5S non se la sente di prendere per il culo i cittadini italiani per un’intera estate. Resta comunque la grande soddisfazione per l’apertura e il parere positivo ottenuti sull’introduzione delle preferenze nella legge elettorale che a questo punto diamo per confermati e che voteremo dopo la ratifica della proposta di legge elettorale concordata ad oggi degli iscritti on line. Il tema delle preferenze per noi è fondamentale, è una battaglia iniziata nel 2007 con il primo Vday e con la raccolta di 350.000 firme per l’iniziativa di legge popolare “Parlamento Pulito“. Quindi, almeno per questo, grazie a Renzi per aver accolto la proposta di un Parlamento di eletti e non di “nominati“. Del resto Renzi stesso si era pronunciato in passato apertamente contro un Parlamento di “nominati“>>. Era il 18 luglio 2014 (“ELETTI E NON NOMINATI”)

Un’ultima analisi: dopo aver votato per due volte la riforma scritta dai suoi Quagliarello e Calderoli, il centrodestra ora gioca a fare deboli appelli a votare NO, come se il loro elettorato fosse famoso per la partecipazione ai referendum (con o senza quorum) senza un qualche tornaconto. Appelli fatti senza mettere in campo nessuna iniziativa pubblica, senza spendere un centesimo, e mandando avanti personaggi come Formigoni o Berlusconi, odiati da un centrosinistra che, quello sì, è molto reattivo alla chiamata alle urne, spingendoli a trasformare la sacra Carta Costituzionale in tifo, avvantaggiando chi ha proposto la riforma: il centrodestra.

Cara sinistra, ti stanno nuovamente manipolando per favorire il partito unico di Berlusconi e soci. Cara destra, non avrete mai un capo che tutelerà i vostri interessi, quindi perché rischiare di perdere qualche vantaggio personale, non si capisce. Cari M5S, abbiamo portato a casa alcuni ottimi risultati: non mandiamo all’aria tutto questo lavoro per ingenuità o stupidità di pochi “uno”.

Domanda: perché se tutti erano d’accordo poi qualcuno ha chiesto il referendum? Risposta: perché qualcuno ha avuto la geniale idea di accomunare le battaglie contro i privilegi tipiche di M5S, con questo accentramento del potere nelle mani del partito unico. Quando accadrà, l’impetuosa rivoluzione culturale che ci eravamo caricati sulle spalle, naufragherà purtroppo per sempre, con le nostre speranze.

Io voterò NO, ovviamente: perchè la mia scelta nel 2005 fu quella di “essere grillino“, non di travestirmi come tale, non di “tifare per”. Sono un libero cittadino che ha indossato l’elmetto, e nella guerra nata dal basso per la democrazia diretta non posso accettare che dei “portavoce” mi impongano di subire una loro scelta fatta senza consultare la propria base, giustificandola per di più con menzogne.

17/09/2020 Posted by | Casta, Politica, Uncategorized | , , , , , , , , | Lascia un commento

Ponte Morandi Genova: due anni dopo

2 anni dopo, ancora nessuna conferma, a esclusione di quella relativa ai video manomessi.

https://youtu.be/zyRZ19li-gg

https://www.facebook.com/claudio.morgigno/videos/4168287246580031/

14/08/2020 Posted by | Uncategorized | 2 commenti

La SALUTE in Italia secondo ISTAT ai tempi del COVID

L’Istituto Nazionale di Statistica è da sempre ritenuto l’unico fornitore di dati attendibili in grado di fotografare gli eventi quotidiani, economici e sociali, e rappresentarli in numeri. Inclusi i fenomeni che riguardano la salute.

Per cercare di capire la portata degli effetti del Covid19, al di là dei titoli sensazionalistici e delle varie opinioni, solo l’analisi dei freddi numeri può contestualizzare questo fenomeno che è il punto di svolta della nostra società globale: in che direzione, dipenderà da ognuno di noi, tenuto conto che essendo il globo tondo, dove andrà uno, andremo inesorabilmente tutti, filosoficamente parlando.

Sono diversi gli strumenti messi a disposizione nella banca dati ISTAT. Nel menu ad albero situato sulla sinistra, sotto “Popolazione e famiglie”, vi è anche la voce “Mortalità”. Una volta aperta la tabella, nelle intestazioni si possono effettuare ulteriori selezioni: i totali annui dal 2011 al 2018.

Nel menu laterale, poco più sotto si ha anche la voce “Popolazione intercensuaria”, da dove si può accedere ai totali annui dei decessi, dal 1992 al 2011.

Istat popolazione intercensuaria morti 2001 2011

Il dato del 1991 è parziale, si completa con il rapporto precedente: per il 2001 e il 2011, sono stati sommati.

Presi i totali annui dei deceduti, questo è l’andamento grafico che ne deriva, tenendo conto che per l’anno 2019, mancano i dati dell’ultimo mese, dicembre.

1 Graf Storico 92-2019

Utilizzando la tabella “Popolazione residente – Bilancio” è possibile recuperare i dati relativi ai deceduti di ogni singolo mese, da ottobre 2011, a novembre 2019 selezionando il periodo manualmente. Va sottolineato che i valori relativi al 2018 e al 2019, sono indicati come provvisori (*).

2 Graf storico 2011-2019

Un’altra tavola informativa interessante, è quella relativa alle cause scatenanti il decesso: molto dettagliata, permette di raggruppare in macro categorie, o selezionare il luogo (dalle regioni al singolo comune).

Istat mortalità territorio residenza 2003-2017

Di seguito, due grafici: il primo, a livello nazionale, il secondo, a livello lombardo, sulle cause di morte dal 2003 al 2017, con alcuni evidenti e preoccupanti trend in crescita.

4 Graf decessi Lomb x causa

Dunque si hanno a disposizione in effetti molte informazioni, ma le cause di decesso si fermano al 2017, e i dati statistici relativi al bilancio dei decessi, ufficialmente fermi a novembre 2019.

Vista l’aggravarsi della crisi causata dall’emergenza “Covid”, Istat ha fornito via via alcune informazioni già riclassificate a vario titolo, all’interno della pagina “Decessi e cause di morte: cosa produce l’ISTAT“. In particolare, il 18 giugno scorso ha rilasciato il <<Dataset analitico con i decessi giornalieri(.zip) in ogni singolo comune di residenza per sesso e classi di età quinquennali (per il periodo che va dal 1 gennaio 2015 al 31 dicembre 2019 per tutti i 7.904 comuni dell’ Italia, per il periodo che va dal 1 gennaio 2020 al 15 maggio 2020 per 7.270 Comuni)>>. Questo database conta più di due milioni di records, e contiene i dati relativi al 2020 in misura pari al 93,5% della popolazione: 96% se si considerano solo i comuni del nord: dati certi, ufficiali, ma difficili da consultare. Già: i fogli di calcolo (Excel, OpenOffice, LibreOffice, etc) hanno al massimo poco più di un milione di righe: contattata Istat tramite registrazione online, mi hanno prima riferito che non era possibile avere una versione di quei dati più snella, se non su esplicita richiesta e previa accettazione di un pagamento, poi in risposta alla Pec di richiesta accesso atti, detto che proveranno a soddisfare la richiesta. Gentili, ma intanto ho ovviato al problema utilizzando i “gestori di database” (Access, Opendatabase, etc), riuscendo a importare l’intero dataset, seppur a blocchi regionali per poi riassumerli in dati mensili.

5 Graf Decessi x regione D-set

Nel grafico seguente sono espressi i numeri assoluti dei decessi degli ultimi 5 anni, suddivisi per regioni.                                                                           

6 Graf confr storico-dataset

Ora è possibile ottenere un grafico che mostri l’andamento dei decessi, a partire da ottobre 2011, arrivando al 15 maggio 2020: in blu, i dati mensili disponibili su demo.istat.it, indicati comunque come provvisori dal 1/1/2018 al 30/11/2018, in arancio gli ultimi dati forniti con il dataset del 18 giugno.     

Non sorprende che i dati del 2017/2018 siano diversi, mentre non si capiscono le differenze del 2015 e 2016.

La ciclicità annuale delle dipartite è dunque indiscutibile, con picchi di rialzo nei mesi invernali e valori minimi nei mesi estivi. Altrettanto evidente è che questi dicembre, gennaio e febbraio siano stati più clementi, con un picco di eccezionale portata a marzo: picco di almeno 81mila persone (rappresentando i dati solo il 93% della popolazione), 3mila persone in più del precedente “record”, del gennaio 2017.

Istat ha prodotto un’analisi nella quale ha confrontato la media dei decessi dal 1° gennaio al 15 maggio 2020, con la media degli stessi giorni/periodo, dal 2015 al 2019. Data la palese ciclicità dell’evento, tale raffronto che esclude i mesi di novembre e dicembre, mi è parsa parziale.

7 Graf confronto semestri

Volendo considerare almeno un intero semestre, che vada da novembre a fine aprile, escludendo dunque i 15 giorni di maggio, in totale si sono registrati 362.751 decessi. Essendo i dati del 2020 rappresentativi solo del 93% della popolazione, con una semplice proporzione si può stimarne un valore complessivo, pari a 382.065 deceduti: a marzo di conseguenza i morti sarebbero stati circa 87mila.                                                         

8 Graf confr sem no covid

Il grafico rappresentante tali valori semestrali, così come quelli precedenti, pare mostrare una tendenza al rialzo delle morti annue nel nostro Paese, nonostante i dati dell’ultimo periodo siano pesantemente viziati dall’emergenza Covid. Imputando interamente a marzo i 12.428 decessi comunicati ufficialmente il 31 sera (di cui 7.199 in Lombardia), il 30 aprile i decessi salgono di 15.539 unità (6.573 per la Lombardia), il 31 maggio un aumento di  5.448 (2.340) e infine il 30 giugno altre 1.352 persone (532): in totale 34.767. Sottraendo i decessi Covid di marzo e aprile dal Dataset di Istat nei medesimi periodi, il grafico precedente muta.

Al 15 maggio la situazione dei decessi complessivi, rilevati da Istat e riferiti al 93% della popolazione, era pari a 23.304 persone: i morti Covid erano pari a 31.610 casi (15.411 per la Lombardia) sul 100% del territorio, 3.643 in più. La disomogeneità tra i dati di maggio e la necessità di un dato mensile da poter confrontare con la serie storica, conducono a un ulteriore artifizio statistico: comparando il 93% a 100, si ottengono 25.058 decessi ipotetici al 15 maggio, ovvero 1.670 al giorno che per 31 giorni diventano 51.787 ipotizzati per fine mese, mentre 5.448 erano le vittime “accertate” del coronavirus: 46.339 le restanti.

9 Graf stor-Dset-covid

Se il trend fosse confermato anche dai dati definitivi Istat, oltre che dai 3.643 morti dei primi 15 giorni a fronte dei soli 1.805 degli ultimi 16, significherebbe che già a maggio il numero totale dei deceduti sarebbe inferiore a quello di maggio 2017, e che non considerando i casi Covid, un totale così basso da almeno il 2012 in poi non si è mai registrato.

11 Graf decessi annui 92-19 aggior

Per concludere questa esposizione di dati, mi permetto di fornire uno spunto di riflessione, questa volta volutamente indirizzato verso una logica/etica ambientalista (e  di conseguenza animalista). I grafici precedenti, unitamente alla tabella sottostante, indicano che negli ultimi 20 anni la mortalità è aumentata, soprattutto per particolari malattie: tutto ciò

  • nonostante il progresso tecnologico, o può esserne una concausa?
  • possono nuovi farmaci (vaccini compresi), cambiare questo quadro complessivo
  • occorre fare (e dirottare risorse su) altro, sia sul fronte sanitario, sia su quello della produzione di beni e servizi?                                                                       

03/07/2020 Posted by | salute, sanità | , , , , , , , , , | Lascia un commento

La Grande Manipolazione – Ponte Morandi, Genova – Ore 11:36

Genova_ponte_Morandi

14 agosto 2018 – 14 maggio 2019

In 9 mesi i media hanno diffuso in gran parte informazioni false, distorte, o fraintendibili, in merito alla vicenda relativa alla strage del Ponte Morandi avvenuta il 14 agosto 2018 a Genova.

La massa di telespettatori e lettori, altresì chiamati “cittadini”, è stata manipolata: quanto dolosamente e quanto incautamente, non è dato saperlo, ma è certo essere avvenuto.

“La Grande Manipolazione” doveva essere un breve video esplicativo e riassuntivo della disinformazione che ha avvolto la tragedia genovese: ne è nato un documentario, che ricalca le informazioni contenute nel precedente post “Ponte Morandi – Genova. 3 mesi dopo le vittime aspettano risposte” del 14 novembre scorso, alle quali si sono aggiunti gli sviluppi di quella che è diventata una pantomima a discapito delle vittime.

GUARDA:

In formato HD su YOUTUBE

 

VIMEO, solo in “buona risoluzione” https://vimeo.com/335953162

DailyMotion, in “buona risoluzione” https://www.dailymotion.com/video/x77ri28

In memoria delle 43 vittime dell’egoismo umano.

 

Questo, l’elenco delle fonti utilizzate:

Continua a leggere

02/05/2019 Posted by | Ambiente, Giustizia, Informazione, Uncategorized | , , , , , , , , | 2 commenti

Il nucleare, l’inquinamento e le vittime della “distrazione”

Questo post, trae spunto e origine da questa immagine e relativo post,

entrambi pubblicati da “Scribacchiando” sulla sua pagina “social”

sant agostino

“Scienza”….
la scienza è sempre stata affascinante. Comportando “ragionamento”, ovvero “riflessione”, è sempre stata anche però una fatica che in pochi hanno voglia di affrontare: il GF o il calcio, il gossip e lo svago, ovvero il fantomatico “Enterteinment”, o meglio “intrattenimento”, da invece emozioni senza sforzi… Se solo le persone avessero più “co-scienza” del mondo che li circonda, scoprirebbe magari che “Trattenere una o più persone facendo o dicendo cose piacevoli, che interessino e dilettino” in un mondo in cui il tempo “è denaro” forse nasconde dei fini pericolosi per la sopravvivenza dei singoli intrattenuti.

Ringrazio l’autore del post in questione, per avermi dato altri brandelli di conoscenza (anzichè “distrarmi” con temi piacevoli ma inutili al mio accrescimento), che vanno a tappare alcune falle della mia ignoranza in merito a riflessioni che faccio però da anni, e che condivido spesso con amici e conoscenti.

In 18 grammi di acqua dunque ci sarebbero circa 602.300.000.000.000.000.000.000 molecole di H2O. Non lo so leggere questo numero, ma è immenso.

In 18 grammi! E sorrido: ai tempi in cui andavo a scuola, qualcosa di intelligente ce lo insegnavano ancora (forse anche oggi, ma non posso saperlo: di certo so solo che hanno tolto educazione civica e storia dell’arte) e ricordo bene che esisteva un tempo lunghissimo prima che del materiale radioattivo, smettesse di emettere appunto “radiazioni”. “Decadimento e tempo di dimezzamento”… Leggevo fin da allora tantissimo e alle medie ero affascinato dalla leggendaria Madame Curie, e Enrico Fermi.
Bene, il tempo di dimezzamento per il radio, dopo una rapida ricerca di conferma risulta essere 1.600 anni. Milleseicento anni.

Il tempo di dimezzamento dell’uranio 4,56 miliardi di anni.
4.560.000.000 di anni!!

E ripenso a quei 18 grammi di acqua: dopo qualche decennio arrivano nella mia conchiglia, nel mio mare, le molecole munite di “bandierina” (isotopi) raccolte durante il loro lungo viaggio intorno ai resti delle sperimentazioni nucleari americane o delle 193 sperimentazioni francesi dell’atollo Mururoa… dopo essere state usate per raffreddare i reattori nucleari di Fukushima… quanti “18 grammi” sono stati contaminati? quante di queste molecole sono diventate parte dei tessuti della fauna ittica di cui si nutre il genere umano, direttamente o indirettamente? Quante si sono trasformate in vapore acqueo, per ricadere nel ciclo di vita terrestre, unendosi ai “Chernobyl”?

Ovviamente, come parla il testo che ha dato spunto a questa riflessione, va aggiunta la “chimica”… l’inquinamento da nuove molecole inventate in teoria per farci vivere meglio, ma che in realtà si aggiungono ai veleni che comunque già ci circondano. Non dimentichiamoci le migliaia, decine di migliaia, di vittime dell’amianto: asbesto, eternit, riconosciuto come mortale da secoli, ma che criminali ancora a piede libero hanno usato per i propri profitti e che ancora oggi creano morte e sofferenza immane.

I giornali e le tv dicono però che va tutto bene: ci “intrattengono” in discussioni inutili o marginali, dicendoci loro cosa dobbiamo temere, come i migranti (ma solo se arrivano dal “continente nero”, mi raccomando!, che schiavizziamo e deprediamo da millenni), oppure le famiglie dei bambini non vaccinati (nonostante prove scientifiche dicano che forse sarebbe meglio temere questi vaccini, prodotti da gente assoggettata a una legge di mercato senza scrupolo alcuno).

Così mentre ci intrattengono su questioni marginali, siamo “tirati qua e là, in varie direzioni, staccati, tirati e lacerati in più punti, rivolgendo altrove” la nostra attenzione: un continuo “distrarre“, mentre ci rubano il futuro.

25/02/2019 Posted by | Acqua, Ambiente, amianto, Informazione, salute, sanità, Uncategorized | , , , , | Lascia un commento

Ponte Morandi: a Genova il tempo è galantuomo (per i soliti noti)

Davvero esilarante la “coincidenza”: ieri, giorno del 5° “mesiversario” del  crollo del Ponte Morandi, sono stati eseguiti i test di idoneità statica di uno dei due tronconi di quel ponte dipinto per 5 mesi come il ponte assassino, tanto da precludere e vietare l’utilizzo delle sottostanti arterie principali della Valpolcevera, velocizzando così il collasso dell’economia della zona, dopo avere compromesso quella industriale e commerciale legata direttamente al grande porto di Genova. Il Test ovviamente ha trovato il ponte in condizioni migliori di molti altri ponti oggi utilizzati quotidianamente dagli utenti, come ben riassunto in questo post

La beffa, dunque, continua indisturbata.
Nel frattempo, i “cattivi e brutti e incompetenti” che mai pagheranno per le loro malefatte (vedi sentenza della strage pugliese) continuano a incassare i frutti delle concessioni e a investire su questa tragedia
https://telenord.it/ponte-morandi-autostrade-compra-le-aree-delle-aziende-in-zona-rossa/
Esilarante anche il “nuovo contributo” video diffuso i primi di gennaio, che riporta come data in sovrimpressione “14 agosto 2017“, e come orario d’inizio le 11:57, ovvero ben 20 minuti dopo il crollo, quando già numerosi mezzi di soccorso erano giunti sul luogo della strage. La sceneggiatura di questa colossale opera di disinformazione dunque si arricchisce di nuove perle: dai mezzi miracolosamente apparsi sul luogo del crimine nessuna immagine è pervenuta, ma mesi dopo pubblicano il video di una volante (“che si precipita sul posto”!) che vaga in città mentre già diversi operatori soccorrono le vittime da un bel pezzo.
Il tutto ovviamente senza dimenticarci che dopo 5 mesi ancora nessun video “pulito”, “originale”, è stato diffuso dai media. Dopo 5 mesi, noi poveri comuni mortali, dispensatori di giudizi e condanne facili sul povero defunto ingegnere Morandi, basiamo le nostre certezze su video MANOMESSI e/o ARTEFATTI.
Probabilmente la Procura sta ancora ascoltando, una ad una, le testimonianze dei 1.510.000 abitanti della zona metropolitana, e quindi per paura di influenzare i ricordi dei possibili testimoni, preferisce non fare vedere le immagini VERE di quanto è accaduto tra le 11:35 e le 11:37 del 14 agosto del 2018
Se hai dei dubbi sulla veridicità di quanto affermato sui video precedenti, vedi https://schumyno.wordpress.com/2018/11/14/ponte-morandi-genova-3-mesi-dopo-le-vittime-aspettano-risposte/ oppure “uno bravo”

15/01/2019 Posted by | Giustizia, Informazione, Politica, Uncategorized | , , , | Lascia un commento